Il nostro Paese ha la possibilità di cogliere, dall’esperienza della pandemia, l’occasione per far fare a tutto il Paese un salto in avanti. Ma serve un piano a medio-lungo termine che individui le priorità per ricostruire il tessuto economico e sociale e preveda proposte per una nuova e duratura stagione di sviluppo.
Passata l’emergenza sanitaria, si assiste oggi ad un “contrasto” tra il momento che stiamo vivendo e la necessità di definire una visione sul nostro futuro. Più o meno tutti si sono dichiarati d’accordo nel considerare la pandemia da Covid-19 un evento di portata storica che inciderà in modo profondo sul nostro futuro.
La Banca d’Italia ha stimato un calo del PIL del 9% nel 2020 se non ci sarà un ritorno in autunno dell’emergenza, nel contempo ha sollecitato la necessità di dotarci di un piano a medio-lungo termine, proprio perché non possiamo continuare a vivere in una situazione di emergenza indefinita. L’Europa, pur con alti e bassi, ha colto il momento per delineare un quadro di risorse economiche e finanziarie adeguate per la ripresa post Covid.
Come ha sottolineato il nuovo Presidente di Confindustria Carlo Bonomi, c’è urgente bisogno di passare dalla Fase 2 della riapertura alla Fase 3 della ricostruzione con un piano strategico che indichi al Paese il tracciato di marcia nel prossimo futuro, che individui le priorità per ricostruire il tessuto economico e sociale, lacerato dall’emergenza coronavirus, e identifichi le risorse necessarie. In questo quadro è indispensabile il ricorso alla valorizzazione delle competenze e del merito, un requisito che diamo spesso per scontato, ma che altrettanto spesso si dimentica all’occorrenza.
Se vogliamo uscire dalla fase di criticità in cui ci troviamo, bisogna farlo tutti insieme, senza contrapposizioni e con la volontà di svolgere ognuno il proprio compito al meglio per la rinascita dell’Italia. Il tempo a disposizione, purtroppo, è breve . Non sprechiamolo!
Luca Del Vecchio
Vice Presidente Fasi