L’esperienza Covid sta cambiando tanti aspetti della nostra vita sociale ed economica. Il Servizio Sanitario Nazionale sarà probabilmente uno dei settori più toccati. Se è vero, infatti, che dalle esperienze negative si apprendono lezioni importanti per il futuro, mai come in questo momento diventa necessario valorizzare i punti di forza e le storie positive per dare una direzione allo sviluppo del nostro Paese. Migliorare la qualità della vita, mettere cioè a disposizione dei cittadini le terapie più innovative per assicurare prestazioni sanitarie di elevato livello a costi accessibili in ambienti adeguati. Questo è l’obiettivo che dovrebbe perseguire il SSN, lo stesso che persegue la sanità integrativa, supportandolo per aiutare le persone a stare ancora meglio senza sovrapposizioni, ma integrando in modo completare i servizi della sanità pubblica. Se poi aggiungiamo che la sanità integrativa permette di alleggerire in modo significativo le liste d’attesa, si capirebbe senza ulteriori aggiunte che continuare a contrapporre i due sistemi equivale solo a rendere ancora più complicata la vita dei cittadini. I Fondi sanitari integrativi contrattuali, com’è il Fasi, proprio per il fatto di essere uno strumento di Welfare regolato dal Contratto Collettivo di Lavoro tra dirigenti e imprese, garantisce valore e qualità ai propri associati, rispondendo alle necessità sanitarie dei manager e dei loro familiari che hanno la possibilità di accedere a cure, terapie, visite, indipendentemente dal loro stato di salute al momento dell’iscrizione al Fondo. Un aspetto da non sottovalutare, alla luce dell’eccezionale periodo storico che stiamo vivendo, a causa della pandemia da coronavirus e dalle conseguenti ricadute economiche, che hanno riportato il lavoro al primo posto nella scala dei valori per poter far ripartire l’economia. Infondere, quindi, tranquillità ai lavoratori, garantendo l’accesso a cure adeguate in caso di necessità, contribuisce alla spinta propulsiva di cui il Paese ha bisogno e alla rinascita di un welfare collettivo che sia anche di sostegno al Servizio sanitario nazionale. La crisi che stiamo attraversando ha evidenziato quanto sia importante avere alle spalle un robusto Stato sociale, come ha rilevato, in una recente intervista al “Messaggero” Pier Paolo Baretta, Sottosegretario al ministero dell’Economia: “Si tratta proprio di valorizzare la visione che prevede e progetta una integrazione efficiente ed efficace tra il sistema pubblico e il contributo privato, a condizione di mantenere un equilibrio che talvolta è stato smarrito. Il ruolo delle imprese in questo ambito sarà decisivo. Il nuovo modello di Welfare “mix” non credo debba passare attraverso il singolo cittadino, ma, piuttosto attraverso forme di privato organizzato”.

Luca Del Vecchio

Vicepresidente Fasi