La sanità integrativa è da anni, in Italia, un universo in espansione. Gli assistiti totali, considerando le diverse forme assistenziali, secondo alcune fonti hanno superato i 10 milioni. Un numero importante che è quasi raddoppiato negli ultimi 5 anni.

Il trend crescente ha riguardato anche la capacità delle forme di sanità integrativa di intercettare la spesa sanitaria privata degli italiani: si è passati da 2,8 mld di euro del 2001 a 4,5 mld del 2015. Un numero significativo in assoluto, ma relativamente piccolo, se si tiene conto che la spesa privata degli italiani ha raggiunto ormai i 34 mld di euro, l’87% dei quali è spesa out-of-pocket, cash.

Quello dell’intermediazione della spesa sanitaria privata out-of-pocket è senza dubbio un tema centrale sul quale siamo chiamati a riflettere sia noi – soggetti che rappresentano la sanità integrativa italiana – sia il Governo. Non si può più nascondere che la modalità di spesa cash sia, infatti, inefficiente (il cittadino viene chiamato a spendere proprio al momento del bisogno) e poco trasparente.

La creazione di un secondo pilastro sanitario, complementare del primo pilastro pubblico, organizzato all’interno di un contesto di regole precise, sostenuto da adeguate politiche fiscali e aperto a tutti i cittadini, permetterebbe la messa in efficienza e in trasparenza della spesa sanitaria privata facendo emergere quote consistenti di spesa sommersa e comporterebbe anche una spinta sugli erogatori ad una maggior efficienza mediante la negoziazione dei prezzi delle prestazioni da parte dei fondi/casse. Un nuovo modello di sanità, questo, che si adatterebbe meglio ad un contesto sociale ed economico caratterizzato dalla scarsità di risorse pubbliche e dal mutamento del concetto di salute sempre più vicino al benessere psico-fisico del soggetto.

Dalla sua nascita ad oggi, il Fasi è cambiato molto per adattarsi al contesto appena descritto. Durante questo percorso, il Fondo ha mostrato una capacità di rinnovarsi nel tempo tenendo sempre al centro della propria missione le esigenze degli assistiti. E’ proprio per questo che il Fasi ha concentrato il suo impegno per garantire un’offerta completa e finanziariamente sostenibile per i dirigenti iscritti.

Oggi si configura come un vero e proprio “Sistema Fasi”, all’interno del quale opera anche FasiOpen, un fondo che gestisce ed eroga prestazioni integrative di assistenza sanitaria a favore di collettività di lavoratori non appartenenti alla categoria giuridica dei dirigenti – ad oggi circa 35.000 iscritti – costituendo un’importante esperienza su scala nazionale di fondo di natura non assicurativa.

Il nostro obiettivo, in qualità di Amministratori del Fasi, è dunque quello di continuare ad assicurare quella solidità ed equilibrio economico al Fondo che dipenderà sempre più da scelte manageriali e gestionali.

 

Luca Del Vecchio

Vice Presidente Fasi