Come ormai accade da qualche anno, si è svolta, pochi giorni fa, in tutto il mondo, la Giornata dell’Alzheimer, una malattia che non si può ancora curare, ma si può prevenire e, in alcuni casi, rallentare.
L’Alzheimer è una patologia insidiosa, che mina il fisico e la mente in silenzio per 15-20 anni e distrugge progressivamente i neuroni del cervello senza dare sintomi. Chi è malato non lo sa e non se ne accorge fino a quando il corredo neuronale non è devastato. A quel punto c’è poco da fare, il danno è compiuto e inizia il calvario per il soggetto colpito e i suoi familiari.
L’impatto della demenza sulla famiglia, infatti, è molto pesante sia dal punto di vista economico sia da quello emotivo. “Il contraccolpo della malattia sulla famiglia è devastante – ha detto Mario Possenti, segretario generale della Federazione Alzheimer Italia – ogni giorno riceviamo centinaia di richieste di aiuto e sostegno da parte di familiari che vivono, come il malato, nell’isolamento e nella poca informazione”.
L’Alzheimer è ormai considerata una vera e propria emergenza anche a causa dell’invecchiamento della popolazione. Si contano a decine di milioni i malati nel mondo, di questi oltre 800.000 in Italia.
Il trend negativo, purtroppo, è in crescita esponenziale, gli esperti dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, prevedono che i malati di Alzheimer raggiungeranno nel 2050 i 135 milioni.
L’unica strategia possibile, almeno per l’’immediato, per contenere in qualche modo l’espandersi del morbo, è la prevenzione, i controlli, come abbiamo detto anche sulle persone che non hanno sintomi evidenti, per individuare i soggetti a rischio prima che si manifesti la patologia e i conseguenti danni irreversibili.
Speriamo, come tutti, che la ricerca medica e farmacologica, individui presto una terapia in grado di sconfiggere questa terribile malattia. Al Fasi la consapevolezza che la prevenzione sia l’arma migliore per combattere l’insorgere delle patologie, ci ha spinti a introdurre pacchetti di screening e di diagnosi precoci il cui costo è a totale carico dell’Istituto. Si tratta di un percorso intrapreso in tempi recenti, ma crediamo straordinariamente innovativo e corrispondente ai più alti principi che ispirano il nostro comportamento.
Marcello Garzia
Presidente Fasi