Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha firmato il decreto che reintroduce l’obbligo delle vaccinazioni per la frequenza della scuola. Termina così il dibattito che ha arroventato le polemiche, politiche e giornalistiche, negli ultimi due mesi nel nostro Paese. Eppure, nulla come i vaccini hanno cambiato la storia della medicina. Grazie ad essi ogni anno si previene la morte di oltre due milioni e mezzo di persone, in particolare di bambini. Tuttavia, anche se sappiamo che il mancato accesso ai vaccini, nei paesi più poveri del pianeta, deriva dalle disastrose condizioni economiche e organizzative di quegli Stati; non si spiega come mai in Europa e Stati Uniti, assistiamo al ritorno di alcune malattie ormai debellate da anni. In realtà la risposta l’ha fornita recentemente il World Health Organization (WHO); semplicemente perché cala il numero delle persone vaccinate. In altre parole per ragioni ideologiche, religiose, economiche, culturali, l’Occidente sta inficiando l’idea semplice e allo stesso tempo geniale messa in atto nel 1796 dal medico inglese, Edward Jenner, di “insegnare” al sistema immunitario a riconoscere il potenziale pericolo, predisponendo l’organismo umano ad attivare le difese necessarie in caso di reale attacco da parte di virus particolarmente letali. Da quel momento inizia l’era dei vaccini, ancora oggi, uno dei più potenti strumenti di prevenzione a disposizione della sanità pubblica. Il progresso della ricerca, accompagnato a stili di vita salutari, ha cambiato la storia di molte malattie: vaiolo, poliomielite, morbillo, epatite B, meningite, varicella, parotite e rosolia, non fanno più paura grazie alla somministrazione dei relativi vaccini.
Il decreto ministeriale, controfirmato dal Presidente della Repubblica, rende obbligatorio la vaccinazione in Italia nella fascia d’età compresa tra 0-6 anni per dodici tipi di malattia. Il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, ha rilevato che non ci sarà nessun bisogno di “corse” da parte delle famiglie, per ottemperare all’obbligo delle vaccinazioni per l’iscrizione a scuola dal prossimo anno scolastico. “L’obiettivo – ha sottolineato il Ministro – è quello di raggiungere la piena immunizzazione per la popolazione scolastica. Entro due anni – ha proseguito – si raggiungerà per quelle malattie le cui vaccinazioni erano già obbligatorie, mentre ci vorranno 3-4 anni per malattie come il morbillo”.
Il genitore potrà anche autocertificare l’avvenuta vaccinazione ai fini dell’iscrizione a scuola dei figli. In tal modo ha tempo per presentare copia del libretto vaccinale fino al 10 luglio di ogni anno.
Nel caso in cui il genitore non presenti alla scuola, ai fini dell’iscrizione e della frequenza, la documentazione attestante l’avvenuta vaccinazione, l’esonero o il differimento, i bambini da zero a sei anni non possono accedere agli asili-nido e alle scuole materne, mentre da 6 a 16 anni possono comunque accedere a scuola: in entrambi i casi il dirigente scolastico è tenuto a segnalare la violazione alla Asl entro dieci giorni. L’Asl prenderà contatto, quindi, con i genitori per un appuntamento e un eventuale colloquio informativo, indicando le modalità e i tempi nei quali effettuare le vaccinazioni prescritte. Se i genitori non si presentano all’appuntamento o non provvedono comunque a far somministrare il vaccino al bambino, l’Asl contesterà formalmente l’inadempimento dell’obbligo. In quest’ultimo caso si prevedono sanzioni pecuniarie da 500 a 7.500 euro.