In un contesto caratterizzato dalla deospedalizzazione precoce e dalla riduzione dei centri ospedalieri periferici, conseguenti alla riduzione dei fondi pro-capite per il Sistema Sanitario Nazionale, l’aspettativa di vita alla nascita continua ad essere alta. Secondo i dati ISTAT del 2016 per gli uomini si attesta a 80,1 anni e per le donne a 84,7. Sempre più anziani quindi, ma finanziamenti sempre più ridotti.

A questo punto, il processo di digitalizzazione della Sanità, entrato totalmente nei piani di azione del Governo, rappresenta la scelta ideale in grado di modernizzare il sistema e permettergli di reggere l’impatto della crescita della domanda di salute.

Le nuove tecnologie ICT (Information and Communication Technology) vanno in contro alle nuove esigenze, dando la possibilità di evitare inutili trasferimenti in ospedale, ricoveri impropri e affrettati ricorsi alla guardia medica e al 118 grazie a un sistema di monitoraggio semplificato.

Un passaggio che vede un cambio di prospettiva da una sanità che aveva basato il processo diagnostico su tecniche e metodiche prevalentemente manuali (palpazione, auscultazione e comunicazione verbale della sintomatologia da parte del paziente) a una che si serve di un mezzo esterno, spesso senza contatto diretto col paziente, ma in suo continuo servizio.

In una società in cui la possibilità di trasferire informazioni attraverso le reti di telecomunicazioni è facile e veloce, l’opportunità d’innovazione è enorme anche nel settore medico. Le frontiere della conoscenza medica e quelle della ricerca tecnologica, negli ultimi decenni, hanno quindi raggiunto traguardi impensabili, cambiando il rapporto medico-paziente e, di conseguenza, facilitando i tempi di soluzione di diagnosi e cura e accorciando ogni distanza. 

Un gruppo d’esperti della Commissione Europea parla così a favore delle ICT nella sanità moderna:

“L’assistenza sanitaria moderna non è fornita da una struttura o da un gruppo di operatori sanitari da soli. L’assistenza sanitaria moderna è fornita in stretta cooperazione tra molte strutture diverse e molti diversi gruppi di specialisti. Tale intensa cooperazione è impossibile senza il largo impiego dei servizi forniti dalle ICT.”

Questo scambio di informazioni, supportate da un sistema di tecnologie moderne di comunicazione in grado di garantire la trasmissione di informazioni corrette, sicure e quindi di qualità, sono utili alla diagnosi, al trattamento ed alla prevenzione delle malattie e garantiscono un’informazione continua agli erogatori di prestazioni sanitarie, supportano la ricerca e la valutazione della cura.

La telemedicina, in questa maniera, porta l’assistenza a casa del paziente, mettendo a disposizione dell’intero sistema assistenziale un’infrastruttura di gestione delle informazioni cliniche potente ed efficiente con conseguente riduzione dei costi e una facilità d’accesso anche da parte del paziente.

Le cartelle cliniche elettroniche includono, oltretutto, i dati dei pazienti, prescrizione, sistemi di gestione clinica, di e-booking e sistemi di imaging e archiviazione digitale.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha definito l’ e-Health  come l’uso efficiente e sicuro delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione a sostegno dei settori della sanità e relativi alla salute, tra cui l’assistenza sanitaria, la sorveglianza sanitaria e l’educazione alla salute, la conoscenza e la ricerca.