
Il 25 gennaio del 2017 entra in vigore il nuovo Statuto del Fasi e, in contemporanea, si insedia per la prima volta l’Assemblea degli Associati, costituita in modo paritario tra le Parti costituenti (Confindustria e Federmanager), a cui vengono conferiti i poteri di indirizzo e direttive generali del Fondo.
L’Assemblea procede, successivamente, alla nomina del Presidente e del Consiglio di Amministrazione. Si avvia così il triennio di mandato, 2017-2020, che è scaduto in questi giorni con qualche mese di proroga per l’emergenza Covid 19. Sono stati tre anni che hanno segnato profondamente la vita del Fasi, sia in termini di gestione che di prospettiva. A partire dalla ricorrenza dei 40 anni della costituzione del Fasi con un convegno-evento a Roma dal titolo “L’impresa del welfare nell’Italia 4.0: il valore della salute”, che ha visto la presenza dei vertici politici ed economici del nostro Paese con una larghissima diffusione sui mezzi di comunicazione stampati, televisivi e digitali. In quel convegno sono state poste le basi per quello che sarebbe stata l’evoluzione del Fasi negli anni a venire, in un contesto in cui la domanda di salute cambia rapidamente (a volte in modo drammatico come abbiamo visto con la pandemia da coronavirus), sia in termini quantitativi che qualitativi per effetto dei cambiamenti demografici, culturali, terapeutici e tecnologici. In questo senso il Fasi, pur mantenendo un ruolo di leadership strategica nel settore della sanità integrativa, per la qualità del servizio offerto e per la capacità innovativa e di creazione di know how specifico, ha dovuto fare i conti con i cambiamenti sociali e politici che prima richiamavo. Infatti, l’assistenza sanitaria integrativa da fenomeno riservato a categorie di lavoratori “privilegiate” è evoluta, in quest’ultimi anni, in fenomeno di massa alimentato dalla contrattazione categoriale ed aziendale, estesa a innumerevoli settori merceologici e a tutte le categorie di lavoratori.
Questo ha determinato, di conseguenza, un’erosione del posizionamento competitivo del Fasi anche all’interno del suo stesso mercato “captive”, costituito dai dirigenti industriali e dei loro nuclei familiari, da parte di numerosi operatori del settore che hanno messo in atto una politica aggressiva nei confronti delle aziende aderenti al nostro Fondo; proponendosi come alternativa alla tutela di categoria, offrendo spesso soluzioni opportunistiche tendenti al ribasso rispetto a quelle garantite dal Fasi. Sfruttando, ad onor del vero, anche alcune scappatoie presenti nelle nostre regole statutarie. Per arginare questo fenomeno pernicioso abbiamo dovuto agire avviando una serie di azioni sinergiche rivolte sia al miglioramento del nostro modello organizzativo interno (dotandoci di tecnologia digitale all’avanguardia, delle migliori best practices del settore e investendo sulle risorse umane con progetti di formazione e di valorizzazione motivazionale), sia al posizionamento sul mercato esterno con la costituzione della società di servizi IWS SpA con l’obiettivo preciso di affiancare al Fondo un soggetto capace di competere sul mercato della sanità integrativa alla pari degli altri operatori con più libertà di movimento, rafforzando la tutela del Fasi e supportandolo in una serie di azioni volte a migliorare e consolidare la sostenibilità economica. Un’indicazione accolta con entusiasmo dai nostri soci fondatori, Confindustria e Federmanager, che il 18 aprile del 2019 hanno dato il via alla operatività di IWS SpA che sin dai primi mesi mostra i suoi effetti positivi a beneficio del Fasi il quale, a sua volta, avvia una intensa attività di comunicazione istituzionale per illustrare alle aziende aderenti le novità statutarie che hanno modificato le regole d’iscrizione dei dirigenti pensionati e di adesione delle aziende con l’obiettivo politico-strategico di salvaguardare il principio fondamentale dell’esistenza stessa del Fasi e cioè la solidarietà intergenerazionale tra i dirigenti in servizio ed i dirigenti in pensione e la non selezione del rischio d’ingresso al Fondo.
Un aspetto, vorrei sottolineare, da non sottovalutare alla luce dell’eccezionale periodo storico che stiamo vivendo, a causa della pandemia da coronavirus e dalle conseguenti ricadute economiche che hanno riportato il lavoro al primo posto nella scala dei valori per poter rianimare l’economia e infondere, per quanto possibile, tranquillità ai nostri iscritti continuando a garantire l’accesso a cure adeguate in caso di necessità e contribuire alla spinta propulsiva di cui l’Italia ha bisogno e alla rinascita di un nuovo welfare che sia anche di sostegno al Servizio Sanitario Nazionale.
Questi sono gli intendimenti per il prossimo mandato che mi è stato conferito e del quale ringrazio tutti gli Organi Statutari che lo hanno proposto e votato.
Marcello Garzia
Presidente Fasi