Sta per concludersi l’indagine conoscitiva pianificata congiuntamente dalle Commissioni Bilancio e Affari Sociali della Camera dei Deputati dal titolo “La sfida della tutela della salute tra nuove esigenze del Sistema sanitario e obiettivi di finanza pubblica”. L’indagine è stata avviata nel giugno scorso con l’obiettivo di verificare il grado di compatibilità tra sostenibilità del sistema sanitario nazionale da un lato ed esigenze della finanza pubblica dall’altro, in previsione dell’approvazione della legge di Stabilità.
In un’ottica di spending review, l’indagine vuol valutare cosa non ha funzionato nelle precedenti misure adottate in campo sanitario; quali sono le priorità dei singoli comparti; dove di colloca il giusto equilibrio tra necessità di salute e sistema in recessione; quali sono i livelli di qualità dei servizi erogati dal Sistema sanitario nazionale; quali le conseguenze effettive dei tagli imposti al finanziamento del Ssn; come far fronte ad un eventuale, ulteriore innalzamento dei ticket dal punto di vista economico-finanziario e dell’orientamento della domanda; come si stanno muovendo le politiche regionali in termini di risanamento finanziario, a cominciare da Asl e ospedali, che tanto hanno gravato sui conti pubblici negli scorsi decenni; qual è il livello di omogeneità su tutto il territorio dell’accesso alle cure e quale quello della qualità delle prestazioni erogate; quanto incidono in una buona ed efficiente sanità le politiche integrative.
Quella portata avanti dall’indagine è un’intenzione ambiziosa quanto necessaria, il cui obiettivo è di individuare come rimodulare la spesa pubblica, indicando le priorità comparto per comparto, e fornire al governo gli strumenti per operare una scelta politica di revisione dei conti ponderata alla luce dello stato di salute effettivo della sanità italiana.
La Camera, insomma, studia come preparare pezzi di manovra per il prossimo anno, abbandonando la politica dei tagli lineari alla cieca e dando il via ad una spending review sana che colpisca la spesa sanitaria inappropriata, che attualmente vale tra il 10 e il 15% della spesa sanitaria.
Per realizzare l’indagine sono stati auditi, tra gli altri, il ministro della Salute e il ministro dell’Economia e Finanze, le Regioni, la Corte dei Conti, la Ragioneria generale dello Stato, l’Aifa, l’Agenas, le organizzazioni sindacali di categoria, i rappresentanti delle professioni, le associazioni a tutela del cittadino ma anche i rappresentanti dei Fondi integrativi.
Nell’ambito delle audizioni, è stato convocato anche il presidente del Fasi, Stefano Cuzzilla.